In aprile la deforestazione in Amazzonia è duplicata rispetto all'anno scorso. Quest'anno aprile è stato il terzo mese a registrare una deforestazione record
Secondo l'Istituto nazionale di ricerche spaziali del Brasile l'area disboscata ad aprile è stata di oltre 1000Km2, il doppio ad aprile 2021. Purtroppo non si tratta di un'eccezione ma un trend in crescita; lo stesso aumento è stato registrato anche a gennaio e febbraio, per un totale del 69% in più rispetto il 2021.
Secondo i ricercatori è insolito vedere numeri così alti di perdita di territorio durante la stagione delle piogge, quando è più difficile accedere alle foreste. Per questo motivo ci si può aspettare un aumento ulteriore in estate.
La crescita del fenomeno di deforestazione è iniziata con l'elezione del presidente Jair Bolsonaro nel 2019. Per il premier le attività di estrazione mineraria e i nuovi allevamenti non potranno fare altro che ridurre la povertà nella regione amazzonica.
Di tutto altro avviso sono le associazioni ambientaliste: secondo il rapporto di GreenPeace "Dangerous man, dangerous deals", il presidente Bolsonaro ha smantellato sistematicamente le politiche di tutela dell'ambiente e dei diritti umani. In questo modo la deforestazione è aumentata del 75,6%, generando 2,16miliardi di tonnellate di anidride carbonica.
Tant'è vero che il governo brasiliano ha deciso di aprire a nuove deforestazioni nella Regione del Mato Grosso. È stato presentato un nuovo decreto per ridurre l’obbligo di conservazione dal 80% del territorio al 20% permettendo di deforestare un'area più vasta del Portogallo.
La protezione delle foreste è centrale per il contrasto alla crisi climatica. La settimana scorsa la FAO aveva evidenziato che proteggere le foreste evita l’emissione di 3,6miliardi di tonnellate di CO2 l’anno, ovvero il 14% di quanto è necessario per mantenere il riscaldamento climatico sotto gli 1,5°C entro il 2030.
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