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Immagine del redattoreMattia Viglione

Giudizio Universale: causa allo Stato per inazione climatica

Ieri c'è stata la seconda udienza della campagna Giudizio Universale. Lo Stato Italiano accusato di inazione climatica


Giudizio universale: causa allo Stato per inazione climatica

Ieri si è tenuta la seconda udienza della #CausadelSecolo. La campagna Giudizio Universale, coordinata dalla Associazione A Sud, ha portato in tribunale lo Stato Italiano per inazione climatica. Da un lato il team legale che rappresenta 24 associazioni e 193 individui di cui 17 minori che hanno presentato un'azione contro l'Italia per richiamarla alle sue responsabilità. Nell'alto, l’Avvocatura dello Stato.


Gli oltre 200 ricorrenti hanno citato lo Stato Italiano per insufficiente impegno nella promozione di adeguate politiche di riduzione delle emissioni clima-alteranti, cui consegue la violazione di numerosi diritti fondamentali riconosciuti dallo Stato Italiano. L'insufficiente azione davanti prove certe della Crisi Climatica è la più grande violazione dei diritti dell'uomo, perpetrata dalla Stato sui suoi cittadini.


Le richieste di Giudizio Universale sono due:

  • dichiarare che lo Stato italiano è responsabile di inadempienza nel contrasto all’emergenza climatica;

  • condannare lo Stato a ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 92% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.


La percentuale non è casuale, ma tiene conto delle responsabilità storiche dell'Italia e delle sue capacità economiche e finanziarie.


D'altro lato, secondo i legali di Giudizio Universale, se dovessero venire accolte le richieste dell'Avvocatura dello Stato all3 cittadinn3 italian3 verrebbe precluso l'accesso alla giustizia, a differenza di quanto è accaduto con altri processi dello stesso tipo che nel Mondo hanno di fatto imposto agli Stati di migliorare le loro politiche per contrastare la crisi climatica.


"Nonostante l'udienza si celebri nel primo giorno di una estate che si preannuncia la più calda della storia, con una crisi idrica senza precedenti, lo Stato continua colpevolmente a sottovalutare l'emergenza climatica e a non assumersi le sue responsabilità. Dentro il tribunale come nei palazzi istituzionali". Marica Di Pierri, portavoce dell'Associazione A Sud, prima firmataria del ricorso e promotrice della campagna Giudizio Universale.

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