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Immagine del redattoreMattia Viglione

Corsa alle elezioni: l'ambientalismo pragmatico della destra

Aggiornamento: 10 ago 2022

La corsa verso le elezioni è iniziata. Vediamo l'idea di ambientalismo pragmatico della destra italiana

Corsa alle elezioni: l'ecologismo pragmatico della destra
Calenda, Salvini, Letta e Meloni

Manca poco più di un mese alle elezioni, si devono ancora definire i programmi e le alleanze, ma una previsione la possiamo fare: la crisi climatica sarà la grande esclusa dal dibattito.


L'idea di ecologia per i partiti fascisti (Fratelli di Italia, Lega e Forza Italia) è molto simile a quella dei partiti di destra (Partito Democratico, Azione/+Europa, Italia Viva), sebbene i giornali li definiscono di sinistra o centro-sinistra, di sinistra non hanno niente. Entrambi hanno in mente un "ambientalismo pragmatico", che significa cercare di rimandare al più tardi possibile le azioni climatiche. L'"ambientalismo pragmatico" è un ecologismo liberale che accetta i rigassificatori, la riapertura delle centrali a carbone, gli inceneritori e l'energia nucleare pur di non mettere in discussione il modello economico e sociale che ci ha portato alla crisi climatica che viviamo.



Tweet di Carlo Calenda sulla discussione degli ETS
Tweet di Carlo Calenda sulla discussione degli ETS

Secondo l'IPCC il picco di emissioni deve arrivare entro 2025 per poi ridurle del 43% entro il 2030 se si vuole rimanere sotto la soglia degli 1,5°C. Senza mettere in discussione il sistema, però, non ci si riesce a rendere conto dell'urgenza delle misure da prendere. Non si riesce neanche a capire che i disastri ambientali, in constante aumento, colpiscono soprattutto le fasce più deboli che non hanno la possibilità di adattarsi. Pensare a una transizione ecologica, senza misure di redistribuzione della ricchezza e giustizia sociale significa sostituire la fonte energetica con una più pulita, in modo del tutto graduale senza danneggiare chi per anni ci ha speculato. Un "ambietalismo pragmatico" che punisce le fasce sociali più deboli, lasciando tutto in mano al mercato come è stato per il rifinanziamento del superbonus 110%. Il governo Draghi, nel DL aiuti, ha trovato spazio solo per le villette e le case unifamiliari. Sarà che chi abita nei condomini fattura poco e non se l'è meritato?


La transizione ecologica non riguarda solo le fonti energetiche, ma anche ripensare al rapporto con la biodiversità e ripensare a come vivere nell'ambiente che abbiamo costruito. Beh, in questo, i partiti di destra e i fascisti la pensano allo stesso modo: va bene così. Per entrambi gli schieramenti mobilità sostenibile significa sostituire le auto con quelle elettriche, senza ripensare a un nuovo modello di mobilità condivisa. I mezzi di mobilità alternativa vanno evitati come la peste. L'esempio sono i monopattini: poco dopo la caduta del governo Conte II, che aveva incentivato l'acquisto di monopattini e biciclette, il governo Draghi ne limita il loro utilizzo. Il caso più emblematico è a Roma, poco dopo l'insediamento, la giunta Gualtieri del PD decide di tagliare la flotta di monopattini e di limitarla ai quartieri del Centro. La periferia di Roma cornuta e mazziata: obbligati a prendere la macchina propria perché i mezzi pubblici sono scarsi e quelli condivisi, incluso il carsharing e le bici, non ci arrivano, aumenterà anche il costo del parcheggio e del permesso per entrare in centro.


Insomma, l'idea è puntare tutto sulle macchine elettriche per chi se le può permettere, ma anche su questo ci sono dei distinguo: il PD è stato favorevole alla mozione europea di vietare le auto a combustibile dal 2035, mentre Azione, Lega, FdI e FI no, sostenendo la proposta del PPE di ritardare il blocco. "O Letta ha legami con la Cina, interessi con la Cina o non si spiega, a questo punto intervenga il Copasir o i servizi, visto che va di moda…", aveva dichiarato Matteo Salvini sul passaggio della legge in una lettera a La Stampa.


Per quanto riguarda il rapporto con il resto del creato, anche qui, destra e fascisti la pensano uguale: nessuna convivenza è possibile. La peste suina ha fatto emergere il pensiero dei partiti in modo lampante. Ad oggi l'uomo non risulta contagiato, ma i cinghiali possono essere vettore di trasmissione per i maiali in allevamento. È inammissibile per la destra pensare a modificare il sistema alimentare, come chiede anche l'IPCC nel suo rapporto, molto meglio passare all'abbattimento. Lo ha detto Salvini durante la manifestazione di Coldiretti a Montecitorio che "l'abbattimento è nell'interesse dei cinghiali", perché sono i "cacciatori, agricoltori, pescatori, allevatori che garantiscono il loro equilibrio". Sull'abbattimento è d'accordo anche Gualtieri e Calenda, che aveva proposto di fare le salsicce di cinghiale. Animalismo di destra significa tutelare il dominio dell'uomo sulle altre specie, quindi, garantire l'uso degli animali per la carne, sterminare altre specie se minacciano gli interessi umani, ma salvare gli animali domestici, perché quelli sono proprietà nostra e non si toccano.


Arrivati a questo punto bisognerebbe anche porsi una domanda: ma quali sono le differenze tra partiti fascisti e di destra? Una sola, il fascismo, o meglio l'"ecofascismo". Per Meloni e Salvini, ma anche Berlusconi, la difesa dell'ambiente è difesa della patria. Difendere gli interessi nazionali, difendere lo status quo, ma anche difendere l'Italia dagli invasioni migranti, molto spesso migranti climatici, che vengono in Italia per cercare un futuro migliore e giusto. L'ecologia di destra si trasforma in razzismo. Difendere gli interessi nazionali significa difenderli anche da chi li mette in discussione.


Uno dei cavalli di battaglia di Meloni è la rimozione del reato di tortura, una legge approvata in Italia solo nel 2017, 30 anni dopo la convenzioni Onu contro la tortura e 16 anni dopo i fatti della scuola Diaz. Salvini e Meloni in questi anni si sono scagliati duramente contro l3 attivist3 per il clima definendol3 "eco-chic", "ambientalisti da salotto" o "gretini". La rimozione della legge contro la tortura renderà ancora più difficile la vita ai movimenti che durante il governo Draghi hanno visto l'asprirsi della repressione, come i fogli di via e le denunce a Extinction Rebellion a Torino quando si sono arrampicati sul balcone della Regione Piemonte, le perquisizioni ai danni dei Fridays For Future di Milano volute da Gazprom, o l3 attivist3 di Ultima Generazione che fanno avanti e indietro dalla questura.


D'altro canto, la posizione di PD e Azione non è poi tanto morbida. Il PD di oggi è lo stesso che approvò il sostegno alla guardia costiera libica nel 2017 per non far arrivare i migranti in Italia. Calenda invece ha una linea dura contro l3 attivist3. Da sempre contro i movimenti No TAV o No TAP, perché bloccano delle infrastrutture strategiche per l'Italia, adesso si scaglia anche contro chi si oppone al termovalorizzatore di Roma o al rigassificatore di Piombino. L'idea di Calenda è che i cantieri energetici strategici vanno presidiati costantemente, "anche militarizzando le aree in cui dovranno esserci", pur di salvare l'agenda draghi.


La macelleria sociale sarà la stessa per entrambi gli schieramenti con un liberalismo spietato, forse l'unica differenza è che la destra è più aperta sui diritti civili, mentre i fascisti no. Breve video esplicativo del pensiero di Giorgia Meloni.

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