Dietro la strage di Buffalo c'è la convinzione che siamo troppi sulla terra. Il razzismo diventa il nuovo green
Il 15 maggio, nel supermercato Tops Friendly di Buffalo, New York, Payton Gendron, studente di 18 anni ha ucciso 10 persone e ferite gravemente altre 3. 11 di queste erano afroamericane. FBI e polizia locale hanno accusato Gendrom di “crimine d’odio razziale e estremismo”. A seguito della strage, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden aveva parlato di "terrorismo interno" e "un crimine ripugnante e motivato dall'odio razziale perpetrato in nome della disgustosa ideologia del nazionalismo bianco".
Lo studente ha iniziato a sparare nel parcheggio, ancora prima di entrare nel supermercato, dove ha continuato a uccidere. Le autorità sostengono che abbia scelto il supermercato perché l'area è abitata in prevalenza dalla comunità afroamericana. Tesi avvalorata dal manifesto di 180 pagine, pubblicato online, dove parla della teoria della "teoria della grande sostituzione".
Diffusa dall'autore francese Renaud Camus, si tratta di una cospirazione del suprematismo bianco collegata a pensieri di estrema destra, secondo la quale la razza bianca è in pericolo e perderà la sua cultura a causa delle ondate migratorie. Nulla di nuovo, neanche per la politica italiana di estrema destra italiana che utilizza spesso la retorica della grande sostituzione etnica.
Eppure, sul manifesto di Payton Gendron c'è di più. Oliver Milman, reporter ambientale del Guardian, ha rintracciato importanti collegamenti tra la "teoria della grande sostituzione" e la protezione dell'ecosistema. L'omicida si definisce Ecofascista e accusa direttamente i migranti e le migrazioni di distruggere l'ambiente.
"Per troppo tempo abbiamo permesso alla sinistra di appropriarsi dei movimenti ambientalisti e usarli per i loro scopi. La sinistra ha controllato tutte le discussioni sulla preservazione dell'ambiente, ma allo stesso tempo si faceva carico della continua distruzione dell'ambiente naturale a causa dell'immigrazione di massa e dell'urbanizzazione incontrollata, senza offrire reali soluzioni a nessuno dei due problemi". Si legge nel manifesto.
La convinzione che siamo troppi nel mondo è collegata alla "teoria della grande sostituzione". I migranti e i Paesi sovrappopolati vengono incolpati per la Crisi Eco-Climatica che stiamo vivendo e devono essere annientati per un futuro più sostenibile. "Gli invasori sono quelli che stanno sovrappopolando il mondo. Uccidere gli invasori, uccidere la sovrappopolazione e facendo così salveremo l'ambiente", si legge nel manifesto di Brenton Tarrant, l'artefice della strage in due moschee a Christchurch in Nuova Zelanda nel 2019 dove persero la vita 51 persone. "Se possiamo liberarci di molte persone, allora il nostro stile di vita può diventare più sostenibile", aveva scritto Patrick Crusius, prima di uccidere 23 persone a El Paso, in Texas.
L'idea che la sovrappopolazione sia causa principale della Crisi Climatica è però un falso mito. Un'idea intrisa di razzismo e volutamente rilanciata per deresponsabilizzare l'occidente. La verità è che le risorse ci sono per tutti, ma sono distribuite in modo non equo. L'esempio più lampante è nel sistema alimentare. Già nel 2012 si producevano abbastanza risorse alimentari per poter dare a mangiare a 10miliardi di persone, la popolazione che si stima raggiungeremo nel 2050. Eppure nel 2022 811milioni di persone nel mondo non hanno abbastanza cibo e 49milioni affrontano una situazione di scarsità alimentare.
Il razzismo è il nuovo green, così la narrazione che collegherebbe la sovrappopolazione con la Crisi Climatica è sempre più predominante nella retorica dei partiti di destra e conservatori. Boris Johnson, il premier britannico, in visita al Colosseo, prima della COP26 di Glasgow, aveva spiegato che un modo per contrastare la Crisi Climatica può essere trovato nella caduta dell'impero romano: "larga parte causata dall'immigrazione incontrollata".
I partiti conservatori e di estrema destra hanno abbandonato la narrazione del negazionismo climatico, si sono appropriati delle cause ambientaliste e le hanno trasformate in Ecofascismo. Non è un caso che il partito di estrema destra tedesco Alternative für Deutschland (Alternativa per la Germania) è preoccupato per il Cambiamento Climatico perché porterà nuovi migranti africani in Europa e chiede misure più dure per rafforzare le frontiere. Stessa cosa Matteo Salvini che alla trasmissione Agorà, aveva commentato la decisione dell'Unione Europea di accogliere i migranti climatici così: "Cos'è il migrante climatico? Dove va? Se uno in inverno ha freddo e in estate ha caldo migra? Siamo seri. Ne abbiamo già tanti. Il migrante climatico è anche uno di Milano a cui non piace la nebbia?".
Nel discorso di Giorgia Meloni all'evento "Mondo rurale: biodiversità fragile e nascosta" del 2021 riusciamo a snocciolare alcuni schemi della retorica ecologista dell'estrema destra, conservatore e sovranista.
"L'Ecologia è un elemento fondante dell'identità politica dei conservatori. Non c’è nulla di più 'di destra' dell’ecologia. La destra ama l’ambiente perché ama il territorio, l’identità, la patria. Conservare l’ambiente vuol dire conservare e tramandare ai nostri figli i luoghi dove sono nati, farli conoscere e difenderli. Chi più del contadino, dell’allevatore o del cacciatore può essere mai interessato a difendere la natura in cui vive ed opera? Nessuno. Anche qui una certa vulgata radical chic tenta di contrapporre la natura all’uomo: è una guerra che a noi non appartiene".
Per ambiente si intende il modo in cui gli esseri viventi e non sono in relazione tra di loro. Territorio è il prodotto dell'attività umana. La retorica della destra sovverte il senso dei due termini. Non si tratta più cercare di creare un sistema nuovo in cui l'essere umano riesca a vivere in equilibrio con le altre specie viventi e utilizzare solo le risorse che il Pianeta gli mette a disposizione, ma proteggere il territorio, ovvero quello che l'uomo ha creato. A essere minacciata dalla Crisi Climatica non è più la sopravvivenza dell'essere umano, ma dell'identità nazionale.
In quest'ottica gli allevatori o i cacciatori possono essere visti come paladini della natura. Le battaglie per la giustizia climatica portate avanti dai movimenti ecologisti, come Fridays For Future, reinterpretate in difesa delle frontiere dai migranti invasori. Il modello occidentale di crescita infinita è salvo, chi denuncia il sistema economico e le sue ingiustizie un radical chic "gretino".
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