Le ondate di calore non sono solo sulla terra, ma arrivano anche nel Mediterraneo mettendo in pericolo l'ecosistema marino
Non fa caldo solo sulla terra ferma, ma si suda anche sotto il mare. Le temperature nel Mediterraneo sono arrivate a 6°C in più rispetto la media. La temperatura media delle acqua, specialmente nel Tirreno, è stata di 27°C, mentre il picco di temperatura si è raggiunto al largo della Corsica il 24 luglio con 30,7°C. Il Mediterraneo bolle già da maggio, una ondata di calore prolungata che fa temere per la stabilità dell'ecosistema marino.
Nel Mediterraneo si trova il 10% delle specie marine di tutto il mondo, ma è difficile adattarsi all'improvviso aumento delle temperature. Un recente studio dell'Università di Barcellona ha dimostrato che le ondate di calore, soprattutto nel Mediterraneo, sono la causa di eventi di morte di massa. A seguito dell'ondata di calore del 2003 è stato perso il 93% dei coralli rossi. Durante le ondate di calore degli anni precedenti si sono registrate temperature incompatibili con la vita per i coralli rendendo il recupero impossibili e portandoli, quindi, sull'orlo dell'estinzione. Con la loro scomparsa potrebbero seguire tutte le specie che nei coralli trovano casa.
Secondo uno studio di WWF Francia il collasso dell'ecosistema è inarrestabile. Le temperature nel Mediterraneo si riscaldano il 20% più velocemente degli altri mari con conseguente perdita della biodiversità. Al caldo bisogna aggiungere altri fattori che pesano sull'ecosistema marino: la pesca, trasporti marittimo, l'erosione costiera e l'inquinamento. Ridurre l'aggressione umana al Mar Mediterraneo, mentre riduciamo le emissioni di gas serra, potrebbe aiutare il recupero dell'ecosistema.
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